CURARE LE FLUOROSI: trattamenti estetici ma non solo
Pazienti, amici, oggi parliamo di macchie dentali.
Le fluorosi costituiscono un disordine dell’amelogenesi, processo a livello fetale nelle gemme dentali che assorbono troppo fluoro. Il paziente avrà uno smalto ipomineralizzato o poroso, molle alla pressione di uno strumento. Si possono osservare aree biancastre di opacità variabili dal giallo chiaro al marrone scuro.
Negli ultimi anni è stato notato un aumento di queste macchie in paesi con molto fluoro nelle acque potabili, che fino ad un certo punto proteggono i denti ma oltre un certo assorbimento li danneggiano. Inoltre, anche se raramente, le colorazioni marroni o grigie a banda su tutti i denti possono essere dovute all’uso di alcuni antibiotici, droghe o farmaci in gravidanza.
Si tratta di una condizione che interessa principalmente l’aspetto estetico del sorriso ma che nell’adulto, se non trattato, porterà a carie di più denti.
E’ anche da sottolineare l’aspetto psicologico di questi pazienti che, nei casi più gravi, arrivano a non sorridere più.
Per questo motivo, si assiste a interesse crescente per quanto concerne le metodiche minimamente invasive, come ad esempio sbiancamento dello smalto, microabrasione e infiltrazioni di resina a diverse combinazioni.
Il perossido di carbammide rappresenta la molecola più largamente impiegata nello sbiancamento di denti vitali, sia nelle procedure alla poltrona che in quelle domiciliari. Ciascun paziente nel nostro studio riceve una mascherina individuale, da utilizzare 6-8 ore nottetempo, in combinazione con un composto al 10% di perossido, somministrato in siringa da 3 grammi. La stessa mascherina va usata alternandola con un gel siero concentrato di minerali che si fissano sulle porosità aumentando la microdurezza dello smalto nel 80% circa dei denti.
Se le erosioni o le macchie sono profonde, in studio si applicherà poi della resina altamente fluida che, sotto lampada sulla poltrona, si fisserà nelle zone danneggiate.
I risultati del nostro studio sono confermati da una pubblicazione comparsa alla fine dello scorso anno sul Journal of Dentistry e sono stati recentemente rivalutati dal Journal of the American Dental Association.
Lo studio ha coinvolto 186 elementi dentari affetti da fluorosi, classificate in lievi (56 denti), moderate (100) e gravi (30) secondo l’apposito Dean’s Fluorosis Index.
Il grado soggettivo di soddisfazione è salito dallo 0%, prima del trattamento, a quasi il 60% di soddisfatti e 24% di molto soddisfatti, al termine. Il campione dei pazienti ha ripreso interamente confidenza nel sorridere in pubblico.
Questi studio, insieme alla nostra esperienza e metodica, ci ha confortato nei risultati non solo immediati (miglioramento fisico e psicologico del paziente), ma anche in prospettiva futura: questi denti, se non trattati, in età adulta si carieranno su tutta la corona fino alla perdita degli stessi.
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