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Disturbi alimentari

Cari pazienti, amici, oggi ho visto, purtroppo, una mia giovane paziente di 16 anni affetta da DCA  (Disturbi del Comportamento Alimentare).

Come medico, come padre, ho dovuto mascherare il mio disagio davanti a tale “tragedia”, non solo umana, ma anche… odontoiatrica!

Infatti l’erosione dentale, in questi pazienti, è devastante e porta alla perdita di tutti i denti per azione diretta degli acidi dello stomaco che coinvolgono i denti durante il vomito, il rigurgito, il reflusso. Per non parlare poi della presenza di ulcere buccali e sulla lingua, nonché della Sindrome della secchezza della bocca, con dolori urenti – tipo fuoco – delle gengive.

I DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare) sono considerati patologie psichiatriche gravi inserite nel DSM (Manuale statistico Diagnostico Malattie Mentali) e spesso è proprio l’odontoiatria che pone il sospetto diagnostico di DCA, perché una delle prime evidenze è lo “scioglimento dello smalto”. In secondo luogo ci sono lesioni in bocca per stati carenziali vitaminici e traumi, perché questi giovani pazienti sviluppano dei tic o abitudini viziate come mangiarsi le unghie (onicofagia),  mordersi le labbra fino al sanguinamento e mordere oggetti come le penne in maniera compulsiva.

Il nostro problema è che questi pazienti spesso non sono coscienti della malattia, si vergognano e difficilmente si fanno curare; inoltre le famiglie spesso non sono preparate ad affrontare questa patologia.

Come agire quindi?

1) Fare una diagnosi precoce durante la visita e poi indagare e parlare con i genitori o chi è vicino al malato (e dico malato, non paziente…).

2) Dare dei suggerimenti, quali ad esempio: usare un colluttorio al fluoro, utilizzare uno spazzolino morbido con dentifricio a PH basico (per proteggere dagli acidi presenti) di sapore neutro (questi ragazzi non sopportano i sapori), seguire diete mirate.

3) Iniziare le cure dentali SOLO se c’è un supporto medico-psicologico del paziente e quello di un dietista e, insieme a loro, iniziare senza spaventare, con la ricostruzione dei denti più danneggiati e cosi via fino a ricostruire la bocca con protesi. Se però il paziente non si cura siamo destinati, ahimè, al fallimento e questo deve essere ben chiaro.

4) Applicare il TEST OHIP-49 (versione italiana dellOral Health Impact Profile che, attraverso 49 domande, valuta le patologie dentali (carie, perdita di denti, gengiviti, etc.) e il loro impatto sulla vita quotidiana del paziente e sui rapporti sociali.

Seguendo questi suggerimenti questi pazienti con DCA hanno dei notevoli miglioramenti nei risultati prima e dopo le cure.

Questo è importante perché il cavo orale ha un forte significato simbolico per il paziente e, oltre agire in maniera efficace localmente (no dolore, più estetica e sorriso) agisce in modo sistemico (il semplice mangiare bene) e psicologico.

Non a caso alcune regioni riconoscono questi DCA in un progetto gratuito di assistenza sanitaria.

Smile

Andrea Caprotti