BMS, burning mouth syndrome, la bocca che brucia
Buongiorno pazienti, amici oggi vi parlo della sindrome della bocca che brucia (BMS).
Questa sindrome è purtroppo in aumento e se prima caratterizzava solo i pazienti anziani adesso, in studio, comincia a vedersi dai 50nni in su. Il paziente entra in una spirale di disagio pesante che non solo si accompagna a questo bruciore intenso della lingua e palato, ma ad una secchezza di bocca e labbra, che cambiano anche le abitudini di vita sociale ed alimentare. L’interno della bocca si presenta rosso fuoco, la lingua con delle afte o tagli molto dolorosi anche alla deglutizione.
Se poi il paziente porta una dentiera od uno scheletrato spesso non riesce a sopportarlo. Alla fine si fessurano le labbra fino alla difficoltà di parlare correttamente perchè la lingua si “appiccica”.
Noi dentisti spesso non sappiamo come comportarci per l’eziologia, le cause, che l’hanno scatenata e se tralasciamo lavori malfatti, farmaci particolari si riconosce una componente depressiva ed ansiogena di difficile guarigione. Tanto è vero che si cura spesso con antidepressivi insieme ad uno psicologo. Spesso i bms sono pazienti trattati con radioterapia, farmaci particolari e diabete scompensato. Questa forma, bms, spesso è confusa con la sindrome di sjogren che è sotto molti aspetti uguale. Cambia solo la causa che, nel sjogren è una infiammazione cronica autoimmune con distruzione o atrofia delle ghiandole salivari minori che producono circa il 40% della saliva. Spesso sjogren è in pazienti con artrite reumatoide. Si fanno per diagnosticare dei test locali e la scialografia. In più il sjogren ha secchezza di tutte le mucose, occhi e parti intime con eritemi cutanei nelle pieghe.
Come si cura: non ci sono sistemi certi e ripetitivi. Ci sono sistemi locali con gel sostitutivi che agiscono sulle mucose con sollievo delle ferite e diminuendo lo sfregamento. Ci sono trattamenti sistemici con acido alfa lipoico attraverso integratori orali. La dieta: via i cibi piccanti o troppo acidi, meglio durante i pasti cibi grassi oleosi o dolci, attenzione al pane che asciuga. Caramelle che aumentano la salivazione, poi un poco di tolleranza. Tenere infine una igiene con dentifrici neutri o gellosi in commercio e fare una igiene professionale ogni 3,4 mesi. Rifare i vecchi lavori togliendo i metalli dalla bocca.
Smile.
Andrea Dott. Caprotti, Giuseppina Dott.ssa Cattaneo