L’estrazione dei denti del giudizio
Buongiorno pazienti e amici dello studio, oggi affrontiamo un intervento per noi di routine ma che spaventa molto:
L’estrazione dei denti del giudizio.
Spesso, nel mio studio, mi capita di dover estrarre denti del giudizio in urgenza. Questi interventi rappresentano quasi il 30% di tutte le estrazioni. Non ci sono limiti d’età: si va dai pazienti di 16 anni, per i quali l’estrazione può essere precoce, fino ai sessantenni che non sapevano di averli, non avendo mai effettuato una radiografia né avvertito alcun dolore.
Ogni dente ha la sua storia, e l’approccio deve essere sempre sicuro e preciso. Non bisogna mai sottovalutare la situazione né agire con troppa fretta. A prima vista, questi interventi possono sembrare semplici e prevedibili, ma l’esperienza insegna che anche il dente più comune, normale o da latte può riservare insidie e sorprese spiacevoli se non si procede con una corretta diagnosi, una radiografia e la giusta calma.
È fondamentale preparare e informare il paziente, che deve fornire il proprio consenso scritto all’intervento, anche se minorenne.
Nel corso della mia carriera, ho avuto casi particolari, come la presenza di denti del giudizio doppi, una condizione molto rara. Oppure molte radici di denti estratti solo parzialmente, interventi tutt’altro che semplici.
Curiosità: una buona percentuale di pazienti non ha tutti e quattro i denti del giudizio. Alcuni ne sviluppano solo uno, due o tre, mentre altri non li hanno mai avuti fin dalla nascita.
Questi sono i numeri del mio studio dopo oltre 30 anni
- Inclusione totale (sotto gengiva e osso): circa il 40%. Questi denti sono presenti ma silenziosi, possono causare danni all’osso e ai denti vicini senza che il paziente se ne accorga.
- Inclusione incompleta (parzialmente coperti da gengiva e osso): circa il 50%. Sono i più problematici, spesso associati a dolore intenso, gonfiore, sanguinamento e difficoltà ad aprire la bocca o deglutire.
- Denti del giudizio completamente erotti e funzionali: solo il 10%. Possono dare qualche fastidio e, al massimo, cariarsi.
L’inclusione è più frequente nei denti inferiori (circa il 70% rispetto ai superiori) a causa della ridotta dimensione della mandibola nella popolazione moderna. I nostri antenati avevano più spazio nell’angolo mandibolare, ma con l’evoluzione quest’area si è ridotta, impedendo la corretta eruzione dei terzi molari. In futuro, è probabile che questi denti scompaiano del tutto. I denti superiori, invece, sono generalmente più facili da estrarre.
Perché l’estrazione spaventa?
Nella maggior parte dei casi, il paziente si rivolge a noi in urgenza, con dolore acuto, gonfiore e sanguinamento, spesso durante le vacanze. Inoltre, molte persone si informano male sui social, leggendo esperienze negative che alimentano ansie e paure.
Come operiamo nel nostro studio
- Visita medica: il dentista esperto, capisce subito e si fa un “quadro della situazione”.
- Bisogna valutare se ci sono le condizioni cliniche di sicurezzaSi stabilisce se l’estrazione è urgente o se è possibile gestire temporaneamente la situazione con una terapia farmacologica per poi intervenire successivamente. In alcuni casi, si tratta solo di episodi isolati di gonfiore da monitorare nel tempo. Se necessario, dopo la risoluzione della fase acuta, si procede con l’estrazione.
- Raccolta di dati sanitari: si presta particolare attenzione ai farmaci assunti dal paziente (ad esempio, alcuni tipo di bisfosfati non permettono interventi chirurgici in bocca in piena sicurezza), si controllano eventuali allergie e lo stato generale della bocca.
- Si decidono le modalità dell’intervento: estrazione semplice o estrazionecomplessa (incisione, scollamento di lembi per accedere e vedere bene), tecniche chirurgiche di separazione prima dell’estrazione, suture multiple con membrane di collagene a supporto. È sempre consigliabile farsi accompagnare per il rientro a casa e osservare un periodo di riposo.
- Post operatorio e guarigione (prescrizione di terapia farmacologica adeguata, dieta specifica, riposo assoluto con impacchi di ghiaccio, no a palestra, corsa e sforzi fisici, collutori a base di clorexidina)
- Mediamente nel nostro studio, Il 90% delle estrazioni viene eseguito in anestesia locale e oltre la metà degli interventi si fanno in collaborazione con un medico maxillo facciale. Solo nel 10% dei casi si consiglia la sedazione cosciente endovenosa con un anestesista, che garantisce un’esecuzione più rapida, maggiore tranquillità per il paziente e una migliore guarigione. In ogni caso, noi forniamo sempre schede informative dettagliate che il paziente deve firmare per il consenso informato.
Vogliamo anche parlare della tendenza che negli ultimi anni si è diffusa ad estrarre tutti i denti del giudizio in anestesia generale o a rimuovere preventivamente i germi dentari nei giovani pazienti prima della formazione delle radici. A nostro avviso, questi approcci non sono necessari.
Passate quindi per un consulto, fate una radiografia preventiva e non e non aspettate l’emergenza!
ANDREA dott CAPROTTI.