I farmaci (per osteoporosi o patologie dell’osso) da segnalare al dentista
Buongiorno pazienti, amici
la scheda qui allegata è un sunto in 10 punti del Progetto SIdP-SIOT “OSSA SANE E GENGIVE SANE”, nato dalla collaborazione tra la SIOT Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia e la Società Italiana di Parodontologia e Implantologia.
Si tratta di 10 di buone abitudini per il mantenimento del benessere sia scheletrico, che orale.
Come sapete i nostri articoli prendono sempre spunto da quello che vediamo nei nostri studi con i nostri pazienti e oggi parleremo del punto 10 di questo decalogo, ultimo ma molto importante.
Visto l’avanzare dell’età dei pazienti, molti divenuti amici da moltissimi anni, mi sono accorto che anche loro, soprattutto le donne, spesso assumano farmaci per la PREVENZIONE dell’osteoporosi o per CURARE patologie dell’osso (es: morbo di Paget), ipertiroidismo, o persino tumori (metastasi osse).
Questi farmaci cominciano ad essere diffusi, forse esageratamente, anche nelle cure post menopausa in pazienti relativamente giovani. Di solito si accompagnano ad esami tipo MOC: sono i BIS-FOSFONATI o DIFOSFONATI. Contrastano la perdita di densità minerale ossea, dando origine a nuovo tessuto osseo ben mineralizzato e diminuiscono la perdita di quello debole, senza più calcio.
Ma perché interessano il dentista? La nuova mineralizzazione comporta un cambiamento di irrorazione vascolare, che si riduce in questo nuovo osso in crescita.
Sia nel mascellare superiore che nella mandibola già poco vascolarizzata, questa mancanza di afflusso di sangue potrebbe creare dei problemi nella guarigione di un intervento del dentista.
Inoltre questi farmaci hanno un effetto sulle ferite aperte, con riduzione di guarigione dei tessuti molli (gengive) sui siti operatori quali semplici estrazioni o implantologia.
Si parla di OSTEONECROSI (di per sé una parola che illustra bene la mancata guarigione).
L’ESPOSIZIONE DI OSSO PROVOCA LA MANCATA GUARIGIONE (colore, odore, sanguinamento delle ferite) OLTRE AD ESPOSIZIONI DI FISTOLE E COMUNICAZIONI ORALI che nei casi meno gravi permangono per mesi e nei casi gravi infettano la zona dei seni nasali o del ramo orizzontale della mandibola con ricovero ospedaliero.
Cosa fare?
- avvisare il dentista dell’assunzione di tali farmaci;
- consultarsi con il proprio medico di base e chiedere una sospensione per i 2 mesi precedenti e di 1 mese dopo l’intervento programmato (mai fare da soli!);
- copertura con antibiotici ed igiene massima pre e post intervento.
Il lato positivo?
Che questi farmaci non si attivano su siti o lavori odontoiatrici precedenti.
Consultatici e fate una visita presso i nostri studi per avere un piano terapeutico mirato.
SMILE,
ILARIA dott.ssa CAPROTTI
ANDREA dott. CAPROTTI