I disturbi temporo-mandibolari
Buongiorno pazienti amici,
oggi ho visitato l’ennesimo paziente con sospetti disturbi articolari e… acufeni! Questi disturbi sono in netto aumento negli ultimi 2 anni.
Ma di cosa si tratta?
I disturbi temporo-mandibolari (DTM) sono comuni condizioni di dolore muscolo-scheletrico (acuto o cronico), in cui l’articolazione temporo-mandibolare (ATM) viene condizionata clinicamente con forti limitazioni funzionali del movimento mandibolare (apertura, chiusura e deviazione).
I DTM hanno una prevalenza del 5%-12% e sono in aumento, vuoi per la vita frenetica di oggi (è evidente la componente ansiogena presente in questa patologia), vuoi per i trattamenti di terapie con mascherine trasparenti mobili o protesi (ceramiche per esempio) spesso incongrue e sempre più richieste.
Quali sono i sintomi?
1) algia ovvero dolore a riposo o nei movimenti, spesso lancinante.
2) impossibilità di aprire la bocca, massimo 40mm! Succede per lo spostamento del disco articolare: come nel ginocchio anche qui ci sono 2 menischi che sono dei dischetti fra la base del cranio fissa, in zona orecchio, e la testa della mandibola, e servono per far scorrere la mandibola stessa.
3) Acufeni ovvero rumori nell’orecchio, i cosiddetti click, nei movimenti. Cosa è un acufene? Si tratta di un suono, uno stridio nell’orecchio del paziente. Da semplice fastidio a dolore gravitativo, è spesso debilitante e viene trattato con farmaci nei casi più gravi. Si tratta in sostanza di sibili sempre presenti, anche a riposo.
Domanda: c’entra l’articolazione temporo-mandibolare (ATM)?
Risposta: no, almeno direttamente. Non c’entrano i denti né come mastichiamo se non in casi di overtreatment.
Solo in pochissimi casi cronici di patologia artrosica si è notato questo sintomo. Comunque, nel dubbio, i miei pazienti vengono sempre indirizzati al nostro collega otorino.
Cosa facciamo per i disturbi temporo-mandibolari (DTM)? Come si fa la diagnosi in un paziente con dolore?
1) Anamesi conoscitiva: da quanto tempo il paziente soffre? Il dolore è temporaneo? E’ fisso? E’ peggiorato? Ci sono malattie generali tipo miastenia o malattie invalidanti tipo artrosi? Il paziente sta attraversando un periodo di forte stress?
2) Esami clini immediati: rx della bocca per studiare l’anatomia dell’articolazione e vedere la posizione degli ottavi; rx del condilo in apertura e chiusura; visita in poltrona per quantificare il disturbo (quanto apre e chiude, se devia la mandibola, quanto dolore ha il paziente, dolore notturno o diurno); test masticatorio con un chewingum per vedere se il dolore peggiora con la masticazione.
3) Se non si ravvisano patologie organiche (artrite, artrosi) si procede con dei Bite rimovibili rigidi. Cosa fa un bite? E’ uno spessore in acetato da 1,5/2,0 mm che si interpone fra le arcate lo scopo di “far aprire la mandibola” e di conseguenza far rilassare il sistema scheletrico senza compressione del disco. In questo modo di rilassano i muscoli che non vanno più in contrazione e si sfiammano.
4) Esercizi di rafforzamento (non in fase acuta), esercizi di rilassamento sulla tensione e sull’aspetto ansiogeno, esercizi di stretching a lungo termine.
4) Terapie di supporto con il nostro osteopata che lavora sulla coordinazione muscolare con i nostri Bite funzionali, morbidi, e se necessario con sedute di fisioterapia.
Ma tutto questo è un’altra storia. Nei prossimi articoli andremo più a fondo su come trattiamo l’ATM e quanta pazienza bisogna avere per non trasformare questi sintomi in qualcosa di cronico e debilitante.
Smile
ANDREA dott. CAPROTTI
ILARIA dott.ssa CATTANEO.